Da dove vieni? Dove abiti? A chiunque capita di dover rispondere a queste domande. Per gli spezzini nascondo una difficoltà. Rispondere con il cuore: “Da Spezia”, “A Spezia” o con la logica e secondo quanto prevedono regole grammaticali e burocratiche: “Dalla Spezia”, “Alla Spezia”.

Tra uso comune e nome ufficiale

Nell’uso quotidiano, nel parlato da strada e da bar, gli abitanti non hanno alcun dubbio: si chiama Spezia. “Abito a Spezia”, “Vengo da Spezia”, “Vado a Spezia”, “Sono di Spezia”. Il nome della città nelle conversazioni di ogni giorno fra i suoi abitanti è senza articolo.

Cosa assai diversa prevede l’ufficialità. Se nel passato più remoto si è fatto largo uso del nome senza articolo (nel 1273, il villaggio veniva chiamato Spegia, Spedia nel 1407, Specie nel XVI secolo, Spetie nel 1620, anche se numerose fonti letterarie coeve citavano il nome della città preceduto dall’articolo) nel 1926 il consiglio comunale – dopo accese polemiche (toh, che strano!) chiese che venisse imposto mediante Regio Decreto l’uso dell’articolo nel nome.

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Il Regio Decreto arrivò 30 settembre 1930. Da quella data la città è ufficialmente: La Spezia.

E quindi? Si dice “di La Spezia” o “della Spezia”?

Agli spezzini poco importa, Spezia è Spezia. Appurato, però, che sui documenti e in via ufficiale la città si chiama La Spezia come deve essere declinato correttamente il nome?

Molti pensano: “Si chiama La Spezia, dunque per non storpiarne il nome bisogna dire “di La Spezia””.

Ebbene, tutto questo è… SBAGLIATO!

La declinazione dell’articolo in ogni sua forma è prevista addirittura dall’articolo 3 dello statuto comunale:

“Nella denominazione del Comune, il nome “Spezia”, secondo la tradizione storica consolidata, richiede l’articolo determinativo ma l’articolo segue le regole d’uso ed è sempre declinabile”.
Comma 4, articolo 3 dello Statuto del comune della Spezia

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Tale impostazione è ribadita dalla circolare 6692/04 del 26 luglio 2004 della Prefettura della Spezia che prescrive che:

“La denominazione della Provincia e del Comune della Spezia sia usata da tutti gli uffici pubblici aventi sede in ambito provinciale secondo le modalità previste nell’articolo 3 dello statuto del Comune stesso, declinando sempre l’articolo che precede il nome “Provincia della Spezia, Comune della Spezia, Prefettura della Spezia…”

E in tutto questo, gli spezzini – tra loro – continuano a dire: “di Spezia”.