Molto diffusa in regione ed evoluzione della casalinga focaccia e caffelatte, la colazione focaccia e cappuccino è difficilmente comprensibile vista dal di fuori. Ecco come capire una specialità ligure e come i liguri possono farla amare dal mondo.

Ma è troppo unta!”, “Ma rimane tutto l’olio nella tazza”: queste sono le obiezioni principali di chi non capisce come si possa fare colazione intingendo la focaccia nel cappuccino. Poco importa che in tutto il mondo ci siano milioni e milioni di persone, in case e alberghi, che non hanno problemi a ingurgitare piatti e piatti di uova strapazzate, formaggi, bacon. Quando si prova a dire: “Belin, a me piace la focaccia nel caffellatte” si suscitano sempre reazioni schifate. (Attenzione, la versione originale e non imborghesita è focaccia e caffellatte).

Come spiegare questa tradizione, dunque? Prima di tutto, partendo da alcune poche e semplici regole: le norme fondamentali della focaccia a colazione.

1 – FATTI MANGIARE IL BELINO DALLE MOSCHE.  CON LA FOCACCIA E CAPPUCCINO, È AL TAVOLINO CHE REGOLI I CONTI CON IL MONDO

La fretta – soprattutto la mattina – non è ligure. Lo scazzo, il mugugno, il lamento sì, ma la fretta no. Sono tutte arti che richiedono il proprio tempo, esattamente come la colazione. La colazione è un momento fondamentale: non è possibile gustarsi davvero focaccia e cappuccino (o focaccia e caffellatte) se non si è disposti a investire un po’ del proprio tempo nella colazione. Per questo motivo:

  • fare colazione in piedi al bancone del bar non esiste;
  • fare colazione pensando ad altre cose non esiste.
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La focaccia e il cappuccino sono una meditazione: bisogna gustarli da seduti, origliare i discorsi di chi è attorno, mugugnare sui fatti del giorno prima o su quelli che riporta il giornale. Senza il mugugno, la colazione ha metà del suo gusto.

Focaccia immersa in un cappuccino: la colazione ligure

2 – TUTTA QUESTIONE DI DIMENSIONI! NON È COME IL SESSO.

Nonostante possa essere considerata pratica orgasmica, la colazione ligure non è come il sesso. ”Ma come fai a fare entrare la focaccia nella tazza? È troppo grossa!” dice lo sprovveduto. Assolutamente no. Questa frase è talmente assurda per un ligure che nemmeno riuscirà a controbatterla, proprio così come è difficile in un processo portare prove della propria innocenza.

  • Per un ligure, la focaccia non è mai troppo grossa.
  • La focaccia da colazione non deve essere preparata né in forma tonda, né in un rettangolo troppo ampio, ma tagliata in listarelle. Fuori dalla Liguria può sembrare assurdo, ma un ligure saprà riconoscere al primo sguardo una focaccia pronta per essere inzuppata nella tazza di caffellatte (o cappuccino) a colazione.
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3 – UNTO SULLA SUPERFICIE DEL LATTE? NEMMENO PER SOGNO!?!?

Rifiutando l’idea di una colazione con la focaccia intinta nel cappuccino (o caffellatte) i principianti spiegano: “L’idea dell’olio che rimane in superficie mi disgusta!”.
Se pensate questo, c’è ancora speranza per voi, perché significa semplicemente che utilizzate la tecnica sbagliata e intingete la focaccia troppo brevemente.
Il vero virtuoso della colazione ligure riesce a calibrare la giusta durata del tuffo nella focaccia nel caffellatte (o cappuccino): non deve essere né tanto lungo da far ammollare eccessivamente la focaccia, ma nemmeno troppo breve.
Se si riesce a raggiungere la perfezione in questa specialità, vi ritroverete con la focaccia che ha assorbito quasi tutto il liquido e – pertanto – non ci sarà nessuna chiazza d’olio a galleggiare sulla superficie.

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E se poi rimane l’olio, dovete dimostrare di essere liguri dentro e dare sfogo alla vostra essenza: battervene il belino.

Attenzione:

Se anche con queste rapide spiegazioni la colazione a base di focaccia e cappuccino vi sembra assurda, non siete fatti per la colazione alla ligure.
Vi consigliamo pertanto di tenervi alla larga dalla sua versione estrema: a Genova, in molti, fanno colazione con la focaccia alle cipolle.