Cari spezzini,

quello che vi chiedo dal profondo del cuore è: perché ridere degli animalisti? Perché li prendete in giro e li sminuite?

Lo chiedo sinceramente. E ve lo chiedo in maniera senza sentirmi tirato per la giacca, perché io sono uno di quelli che – se la legge prevede quello – avrei trasferito e poi soppresso i cinghiali senza troppo esitare.

Sono uno di quelli cui prudono le orecchie quando sente dire “famiglia” riferita ai cinghiali. Per me, sono un gruppo, un branco, non so se si possano definire “mandria”, ma non sono una famiglia.

Non sono un animalista, insomma, e non mi sento un ospite in questo mondo.

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Sono abituato però a pensare che ognuno scelga la battaglia che più sente sua. Se c’è gente che fa della vita e della cura animale la propria ragione di vita, che male compie? Perché merita di essere deriso come mi è capitato leggere in molti commenti?

La società è composta da tante istanze e ognuna ha diritto di manifestare la propria esistenza, finché non nasconde le altre.

Avrei fatto liberare la Maggiolina in due ore, se fosse toccato a me, ma ho rispetto per chi ha un punto di vista diverso.

Trovo che questa vicenda stia ben rappresentando quello che avviene per ogni tema: ognuno ha sempre una causa “più giusta” e così c’è sempre meno solidarietà e capacità d’ascolto.

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Un saluto,

Michele P.