Belin è l’esclamazione tipica della Liguria, una vera e propria bandiera. Una parola buona per tutte le occasioni, proviamo a esplorarne un po’ di significati.

Oggi ci addentreremo in qualcosa che unisce l’intera Liguria, da levante a ponente, stretta intorno alla parola dai mille usi: “BELIN!

A scopo di spezzini, liguri e foresti ecco Il dizionario del Belino, essenziale per non perdersi mai il senso di nessun discorso alla Spezia e dintorni.

UNA PAROLA, MILLE SIGNIFICATI: APPUNTI PER UN DIZIONARIO DEL BELINO

Belin, per un ligure, è più di una parola, ma ha la potenzialità per essere almeno mille parole. Messo insieme ad altre parole o elementi, poi, può acquisire un’infinità di significati. C’è chi dice che un ligure potrebbe parlare senza usare mai altre parole. Non so se sia vero in generale, ma è sicuramente vero per qualcuno che conosco.
Vediamo nel dettaglio.
Belin: è l’unità di misura del lessico ligure e spezzino, la pietra di volta. Volgarmente significa “cazzo”, ma nella parlata quotidiana ha perso il significato osceno, diventando uno strumento d’espressione dello stato d’animo. Più che il termine, conta come lo si pronuncia. Belin può essere espresso con rabbia e significare che si è arrabbiati; può essere detto sbuffando e allora esprime noia; può essere pronunciato con tono entusiasta e allora esprimerà sorpresa. E così via per un qualsiasi stato d’animo ligure.
Belinbelino!: è un’esclamazione tipica che viene usata per esprimere sorpresa o incredulità. Succede qualcosa di inaspettato… ed eccola lì. Esempio: chiedi una cosa a qualcuno e questi, anziché risponderti “Un attimo”, la fa immediatamente. “Belinbelino!”. Puoi dirlo forte, perché c’è da rimaner sorpresi.

De’r belin (del belino): È “de’r belin” qualcosa che non vale poco o niente. In italiano facilmente ci si riferirebbe a questa cosa come “del cavolo”. In Liguria no: una cosa buona da niente è una cosa “del belino”. A Spezia: “Ho comprato un Rolex alla fiera di San Giuseppe. Costava 20 euro” “E allora è un Rolex de’r belin!”.

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Manco per il belino: Si può avere voglia di fare qualcosa o assolutamente no. In questo secondo caso, non se ne ha manco per il belino. Gli impegni sono qualcosa che rovina la giornata degli spezzini e tuttavia a volte si può aver voglia di affrontarli. Nel restante altro 99% dei casi non se ne ha manco per il belino. Non avercene manco per il belino significa non prendere nemmeno in considerazione ciò cui ci si riferisce.

Imbelinato: Attenzione, qui siamo di fronte a una parola dal duplice significato. È imbelinato qualcosa che si è nascosto da qualche parte che non si riesce più a rintracciare. Allo stesso tempo, una persona può essere imbelinata se è così indaffarata da non sapere da che parte girarsi. Con termine tecnico, è imbelinato (o nei belini) chi è nei casini. Allo stesso tempo, una persona può imbelinare le cose nel senso di nasconderle senza più farle trovare agli altri.

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Portare via il belino: metodo molto elegante per dire “andarsene”. Una persona che porta via il belino è una persona che se ne va da qualche parte.

Abelinato: tutti siamo abelinati una volta ogni tanto. L’abelinato è una figura mitica e fondamentale della vita in Liguria. È lo stupido del villaggio, qualcuno che fa qualcosa senza troppo pensarci e poi ne paga le conseguenze. Si è abelinati quando, insomma, si compie qualche sciocchezza. L’abelinato fa tenerezza.

Menare il belino: modo di dire figurato, quasi poetico, per dire “scocciare”. Se vi sembra volgare, pensate all’italiano “rompere le palle” o peggio ancora “rompere il cazzo”. Il belino vince sempre.

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Ho il belino di traverso: è l’equivalente del “piede sbagliato”. Ci si alza con il “belino di traverso” proprio come si scende dal letto con il piede sbagliato. Si ha il belino di traverso quando si è nervosi.

Belinata: facile a dirsi, è l’italica “sciocchezza, cazzata”. Però quando un ligure usa “belinata” intende proprio “belinata”, che è più bonaria rispetto alla “cazzata”. Spesso può significare una cosa fatta con disattenzione.

Alla belin di cane: si dice di cosa fatta malamente, tirando via.

Farsi mangiare il belino dalle mosche: questa espressione dice tutto sull’accidia ligure. Ci si fa mangiare il belino dalle mosche quando non si combina nulla e – magari – qualcuno nel frattempo ti soffia un’ottima opportunità.

A me’n bato ‘r belin: fregarsene, lasciare andare, farsi scorrere le cose addosso. Più che incuria è voglia di non prendere la vita troppo sul serio, questo è il “battersene il belino ligure”. Qualcun altro diceva: “Don’t worry, be happy!”